GIOVANNI PALATUCCI: UN GIUSTO DA NON DIMENTICARE

documents-button(di Amedeo Imperatori) | Il 10 febbraio 2015 le associazioni nazionali della Polizia di Stato hanno commemorato il 70° della morte di un grande eroe, Giovanni Palatucci, poliziotto, vicecommissario aggiunto di pubblica sicurezza, avvenuta il 10 febbraio 1945 a seguito di un’epidemia di tifo nel campo di concentramento a Dachau. Giovanni Palatucci nasce a Montella in provincia di Avellino nel 1909. Dopo le scuole elementari frequenta il Ginnasio e il Liceo classico a Benevento e nel 1928 consegue la maturità a Salerno. Dopo un pò di tempo trascorso in famiglia, parte per il servizio militare, destinazione Moncalieri, in Piemonte come allievo ufficiale di complemento. Nel 1932 si laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Torino. Nel 1936 giura come commissario di pubblica sicurezza e viene inviato presso la questura di Fiume quale responsabile dell’ufficio stranieri, come commissario e questore reggente. Nella sua posizione ha modo di conoscere l’impatto che le leggi razziali hanno sulla popolazione ebraica. Si dice che, per potere aiutare gli ebrei, rifiuti di lasciare il proprio posto nonostante la promozione a Caserta.

001La medaglia fatta coniare dalla Polizia di Stato per Palatucci nel 2009 (source: author)


Nel marzo 1939, ottocento ebrei devono essere consegnati alla Gestapo (la famigerata polizia segreta del Terzo Reich): grazie all’intuito di Palatucci, che capisce il pericolo che li minaccia, li fa rifugiare nel Vescovado di Abbazia, salvandoli. Per questa azione si avvale dell’aiuto di alcuni volontari ed amici organizzando una rete di solidarietà. Informato che i nazifascisti cominciano a sospettare della sua attività, viene consigliato di mettersi in salvo: rifiuta e la sera del 13 settembre 1944 è arrestato da Herbert Kappler tenente colonello della S.S. e tradotto nel carcere di Trieste. Nonostante le torture non svela alcun nome o fatto, per cui viene condannato a morte per cospirazione. La pena è commutata nella deportazione e due mesi dopo l’arresto, Giovanni Palatucci entra nel campo di Dachau, dove muore due mesi prima della liberazione, a 36 anni, il 10 febbraio 1945.

Nel 1955 gli è conferita, da parte dello Stato d’Israele, la medaglia di Giusto fra le Nazioni. Nel 1995, in occasione della festa della Polizia, l’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, conferisce a Palatucci la medaglia d’oro al merito civile alla memoria. Nel 2000 il Vicariato di Roma ha emesso l’editto per l’apertura del processo di beatificazione; papa Giovanni Paolo II lo ha annoverato “servo di Dio” tra i martiri. Le Poste Italiane nel 2009 gli hanno dedicato un francobollo per il centenario della nascita e l’Associazione Giovanni Palatucci sempre nel 2009 gli hanno fatto coniare una medaglia. Nel frattempo gli sono stati intitolati in tutta Italia giardini, vie, piazze, scuole, caserme e associazioni culturali.