La strana somiglianza fra maratona di Roma e scudo della Gil

A fine dicembre 2017 è stata presentata la medaglia prodotta in 18 mila esemplari che l’8 aprile sarà consegnata ai runner che taglieranno il traguardo della ventiquattresima edizione della Acea maratona Roma. L’ha disegnata Diletta Maria Bruschi che con la sua proposta ha vinto il concorso imponendosi su decine di altri candidati.

Nell’interpretazione della giovane artista romana la medaglia raffigura al diritto «gli atleti dell’antica Roma che sembrano “scappare” fuori dal proprio fregio e in corsa raggiungere in strada gli atleti giunti da tutto il mondo per la maratona di Roma. Il fregio si anima, la medaglia si trasforma in un disco di un fenachisoscopio,antica invenzione anticipatrice del cinema. Tutto è pronto per un nuovo spettacolo. Roma stessa, la Lupa, accompagna i maratoneti nel loro viaggio. Al centro della medaglia, invece, ci sono le foglie di ulivo date al vento dal turbine della corsa».

E c’è chi – come il lettore Ettore Luceri – ha colto nell’iconografia della medaglia una somiglianza con il medaglione della Gioventù italiana del littorio, scudo di Mussolini, che veniva apposto sulla cravatta cremisi e giallo tipica della divisa della Gil. Con l’eliminazione del motto mussoliniamo Credere, obbedire, combattere! e il gladio sapientemente sostituito dalla corona di alloro.

Il medaglione della Gioventù italiana del littorio, scudo di Mussolini, che ha somiglianze iconografiche con la medaglia coniata l’anno scorso per l’edizione 2018 della maratona di Roma.