ESCLUSIVO: UNA RARISSIMA BOLLA
DI PAPA INNOCENZO IX FACCHINETTI

(di Roberto Ganganelli) | Gli anni 1590-1591 rappresentano un periodo del tutto particolare nella storia della Chiesa; in poco tempo, infatti, dopo la morte di Sisto V si succedettero Urbano VII, che regnò dal 15 al 27 settembre 1590, quindi Gregorio XIV, dal 5 dicembre 1590 al 16 ottobre 1591 e, infine, Innocenzo IX che sedette sul soglio di Pietro dal 28 ottobre al 30 dicembre 1591. Un anno con tre pontefici, dunque, e due sedi vacanti che ha dato vita, anche nella numismatica e nella medaglistica, a rarità tuttora citate solo in bibliografia o conosciute in uno-due esemplari.

Ad esempio, a nome del bolognese Giovanni Antonio Facchinetti, papa col nome di Innocenzo IX, il Muntoni riporta soltanto, a p. 106 del II volume, una doppia in oro – estremamente rara – battuta nella zecca felsinea con stemma pontificio al dritto e croce gigliata al rovescio. Il X volume del “Corpus” dedicato all’Emilia, del resto, già cita la medesima moneta come esistente in due varianti (p. 128, nn. 1-2) indicando la presenza di esemplari soltanto in Collezione Reale, al Medagliere Vaticano e a Venezia, al Museo Correr. Per quanto riguarda le medaglie a nome di papa Innocenzo IX, invece, il “Cnorp” volume IV redatto da Adolfo Modesti propone un repertorio di diciassette tipologie, di cui appena sei coeve e le restanti postume, di restituzione o successive; nel complesso, quattordici sono le medaglie coniate e solo tre quelle fuse.

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Medaglia in argento di Innocenzo IX per l’elezione al pontificato (mm 30,50) incisa da Niccolò de Bonis (source: archive)


E’ tuttavia in un settore affine a quello della numismatica e della medaglistica – la sfragistica – che è riemerso di recente, da una collezione privata, un importante e rarissimo reperto legato al pontificato di papa Facchinetti. Si tratta di una bolla plumbea, di notevole conservazione e con ancora inclusi segmenti delle cordicelle che la tenevano unita al documento originali, sulla quale compaiono come d’uso i volti dei principi degli Apostoli, san Pietro e san Paolo, con al centro una croce raggiante e in alto le sigle S. PA | S. PE in verticale; sulla seconda faccia, invece, l’iscrizione + | INNO | CENTIVS | (triangolo) PAPA (triangolo) | (triangolo) XIIII (triangolo) su più righe.

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Il lato della bolla plumbea con il nome di Innocenzo IX (source: collezione privata)


Il  manufatto, come tutte le bolle plumbee pontificie, non presenta caratteristiche di particolare raffinatezza estetica o artistica, ma è estremamente importante dal momento che nessun esemplare di questo tipo è citato nemmeno dalla monumentale opera “Le monete e le bolle plumbee del Medagliere Vaticano” redatta dal marchese Camillo Serafini e da Stanislao La Grelle; nessun esemplare di bolla plumbea di Innocenzo IX, inoltre, dalle verifiche effettuate è entrato a far parte delle raccolte del Medagliere Vaticano in epoca successiva alla redazione dei volumi. Eventuali bolle analoghe – ma ciò non è stato possibile accertarlo – se esistenti si trovano negli Archivi Vaticani o in altri archivi, legate ai relativi documenti pontifici.

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Per secoli, sulle bolle pontificie sono apparsi i volti di san Pietro e san Paolo (source: collezione privata)

Quella che presentiamo in esclusiva, dunque, sembra essere l’unica bolla in piombo apparsa sul mercato a nome di papa Innocenzo IX Facchinetti, almeno da qualche decennio a questa parte; un “unicum” della sfragistica pontificia che sarà proposto in vendita nella prossima asta Bolaffi dell’8-9 giugno.