EDITORIALE: TOURISMA 2017,
UN’OCCASIONE DA NON PERDERE

(di Roberto Ganganelli) | Per la prima volta, come forse avrete letto nella news pubblicata a questo indirizzo, le principali associazioni private del mondo numismatico italiano si ritroveranno il 19 febbraio a Firenze in un contesto di rilievo internazionale – TourismA 2017, Salone internazionale dell’archeologia – per sviluppare insieme un tema sempre d’attualità, ossia i reciproci rapporti tra mondo delle istituzioni, del commercio, del collezionismo e della ricerca. Rapporti non semplici, talvolta, sia per l’indubbia necessità di chiarificazioni – e probabilmente, di qualche modifica – nella legislazione vigente e nelle sue forme di applicazione, sia per alcuni episodi – furti, scavi illegali, casi di ricettazione – che non hanno favorito il settore, ovviamente quello che opera nel rispetto delle leggi.

A TourismA saranno presenti la Società Numismatica Italiana ONLUS – il sodalizio più antico e importante d’Italia, che riunisce dal 1892 collezionisti e cultori di monete e medaglie – con l’Accademia Italiana di Studi Numismatici (che ha promosso l’evento) oltre ai Numismatici Italiani professionisti – unica associazione di categoria riconosciuta dal MISE e membro del COLAP – e ai Numismatici Italiani Associati (associazione iscritta nel Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Roma nel 2004, al n. 288, che annovera tra i propri soci sia appassionati che ricercatori e commercianti).

Quale il valore di un simile incontro? Innanzi tutto, a mio parere, quello di “comunicare” la numismatica – farla scoprire e comprendere per la sua vera natura di forma di cultura e di passione diffusa, oltre che come scienza ed ambito pubblico di tutela – ad un mondo, quello dell’archeologia e delle istituzioni, con il quale è necessario cooperare sempre più strettamente nel rispetto reciproco; non tanto “fare visibilità”, dunque, piuttosto “ascoltarsi” per sgombrare il campo da luoghi comuni, preconcetti e visioni di parte che, fino ad oggi, non hanno giovato alla numismatica sotto alcun aspetto.

Non sotto quello della tutela del patrimonio pubblico, in alcuni casi trascurato (o poco valorizzato) sia per la mancanza di fondi e personale che per la consistenza, enorme, delle giacenze di monete nei nostri musei; non sotto il profilo del collezionismo privato, né del commercio, talvolta considerati dallo Stato come attività “border line” e che, invece, vengono svolte giorno dopo giorno sia da una schiera di commercianti qualificati che da una folta platea di appassionati i quali, alla luce del sole, preservano una disciplina antica – la numismatica, appunto – che non si basa su “speculazione”, “rapina”, o peggio ancora “spoliazione del patrimonio pubblico” ma – nel rispetto della legge – su cultura, amore per la storia del nostro paese, desiderio di salvaguardia di quelle formidabili istantanee del passato, recente o remoto, che sono le monete e che a decine di milioni, da secoli, passano di mano in mano, di cassetto in cassetto, di collezione in collezione. Senza intaccare il patrimonio pubblico, senza depauperarlo, anzi suscitando in coloro che le commerciano e le collezionano un nuovo senso di rispetto per le nostre radici.

L’incontro di Firenze, dunque, assume ancora più valore dal momento che, con questo convegno, l’ambito privato della numismatica italiana ribadisce di voler lavorare fattivamente con lo Stato e le sue istituzioni, e non in modo non sporadico, facendo sì che il patrimonio pubblico venga sempre preservato e tutelato e che, al tempo stesso, siano garantiti i diritti dei privati, collezionisti, cultori o commercianti che siano. Una mano tesa, dunque, nel segno della numismatica e per il futuro (pubblico e privato) della numismatica stessa.