ASTA COLLEZIONE “AUGUSTUS”: I TESORI DECIMALI DI CASA SAVOIA

exclamation-button(informazione pubblicitaria) | Ben seicentotrentaquattro lotti, da Vittorio Emanuele I a Vittorio Emanuele III: ecco, in sintesi, la Collezione “Augustus” di monete decimali italiane di Casa Savoia che, per pregio e varietà degli esemplari presenti, si è meritata gli sforzi congiunti di due delle case d’asta numismatiche più note d’Italia, la Varesi di Pavia e la sammarinese Nomisma, per essere degnamente presentata al pubblico dei collezionisti. Il prestigioso insieme verrà messo in vendita il prossimo 24 febbraio a Villa Botta Adorno (Piazza della Libertà – 27020 Torre d’Isola, Pavia) a partire dalle ore 14.30. La partecipazione all’asta è ammessa in sala, mentre le offerte online invece dovranno pervenire tutte entro le ore 12.00 del 24 febbraio. La visione dei lotti, invece, è possibile dalle ore 10.00 alle 13.00 presso la sede di svolgimento dell’asta oppure dal 4 al 19 febbraio, per appuntamento, presso la ditta Varesi. Il numero telefonico della sala aste è 340.3174040.001

La copertina del catalogo della Collezione “Augustus”, primo incanto congiunto Varesi & Nomisma 


Per quanto riguarda le offerte online, queste possibili solo previa registrazione e possono essere effettuate sia nel sito www.varesi.it che su www.bidinside.com (offerte in anteprima e live). Il catalogo è disponibile al costo di 15 euro, rimborsabili in caso di acquisto. Prezzo speciale di 40 euro più spese di spedizione per chi acquista il catalogo della Collezione “Augustus” congiuntamente al volume edito da Nomisma e Unificato e dedicato alle monete sabaude coniate dal 1730 al 1943.

Fin qui le informazioni tecniche; è ora il momento, tuttavia, di sfogliare il catalogo che si apre con coniazioni di alto livello di conservazione a nome di Vittorio Emanuele I – in assoluto, le prime decimali di Savoia – tra le quali alcuni rari marenghi. Seguono le monete a nome di Carlo Felice, sul trono dal 1812 al 1831, tra cui si evidenzia uno splendido esemplare da 80 lire del 1828 (zecca Torino, segno P in ovale, lotto 21) che parte da una base di 6 mila euro dovuta sia ai tre gradi di rarità che alla conservazione superiore alla media; spettacolare anche la 20 lire del 1824, zecca Torino (lotto 32) che grazie ai fondi brillanti si merita un grading di Spl/Spl+ e una base di 5 mila euro. Eccezionale, tra le monete in argento, la 5 lire torinese del 1822 (lotto 44) giudicata Fdc e proposta a partire da 3 mila euro di base, capofila di una selezione di scudi che copre l’intero regno di Carlo Felice; dello stesso sovrano, non mancano anche nominali minori come lire, 50 e 25 centesimi in argento.002

Due rarità numismatiche di Carlo Felice re di Sardegna all’incanto il prossimo 24 febbraio


Tra le coniazioni a nome di Carlo Alberto (1831-1849) è presente anche la massima rarità tra le 100 lire oro prodotte da questo sovrano: si tratta (lotto 102) del pezzo coniato a Torino nel 1837 che, impreziosito da una conservazione prossima allo splendido (BB+/Spl, per l’esattezza), passerà sotto il martello del banditore a partire da 6 mila euro. Tra le 50 lire oro, invece, non mancano neppure uno degli appena 93 esemplari coniati a Genova nel 1833 né uno dei 385 esemplari battuti a Torino nel 1836 (lotti 106 e 108).003

Uno degli esemplari più ambiti nella serie a nome di Carlo Alberto re di Sardegna, le 100 lire torinesi del 1837

Vittorio Emanuele II è ben rappresentato come re di Sardegna, con le coniazioni del periodo 1849-1861): pressoché completa la serie dei suoi marenghi da 20 lire e, di particolare bellezza per le alte conservazioni, anche la selezione degli scudi in argento da 5 lire comprendente, ad esempio, un esemplare del 1835 per Torino (lotto 212) Spl+ e periziato Tevere, proposto da 3 mila euro di base. Non da meno, per rarità e fascino, la 5 centesimi del 1861 coniata a Milano (lotto 232, R4, Spl) che si merita una stima minima di 5 mila euro per l’elevata conservazione e la patina iridescente.004

Vittorio Emanuele II re eletto è sinonimo di pregio numismatico: ecco due esempi dalla Collezione “Augustus”


La breve parentesi di Vittorio Emanuele II come re eletto (1859-1861) risplende – fra le altre – per le rarissime 10 lire bolognesi del 1860, R2 e Spl+ (lotto 233, base 6 mila euro) e per una eccezionale 5 lire coniata nella zecca felsinea che, in fior di conio e con splendida patina, fa segnare 15 mila euro di base d’asta (lotto 234). Come re d’Italia, d’altra parte, Vittorio Emanuele II è altrettanto ben rappresentato nella Collezione “Augustus” proposta da Varesi e Nomisma: i lotti 248 e 249, ad esempio, propongono due esemplari da 100 lire, rispettivamente del 1864 e del 1872, entrambe Spl e stimate 15 e 13 mila euro di base.