Casa Savoia all’asta a Monaco (1/6)

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(informazione pubblicitaria) Il 17 novembre la casa d’aste Editions Victor Gadoury  di Monaco offre in vendita un’ampia collezione di monete e medaglie di Casa Savoia. Gli esemplari provengono dalle proprietà di un esponente della famiglia reale. Passarli in rassegna è un’occasione per ripercorrere brevemente, in più puntate, la storia della dinastia regnante italiana.

Ascesa a casata europea
Casa Savoia deve le sue origini a una circostanza fortuita. L’imperatore Enrico II, sul trono dal 1014 al 1024, era morto senza lasciare figli. Corrado II, che gli succedette fino al 1039, fu sostenuto nella conquista del regno da Umberto Biancamano. Per l’aiuto ricevuto, Corrado lo ricompensò con la concessione di diritti su alcuni feudi che comprendevano importanti valichi: il Moncenisio e il San Bernardo.
Il controllo di quei passi alpini permetteva l’applicazione di dazi sul transito di viaggiatori dall’impero in Italia e viceversa. Pellegrini, mercanti ma anche armate in assetto di guerra e candidati al titolo di imperatore (che dovevano andare a Roma a farsi incoronare dal papa) potevano transitare solo con il consenso dei Savoia. E quel privilegio comportò enormi vantaggi per un territorio e una casata di fatto privi di risorse economiche proprie.
Rafforzati da sbarramenti militari, i valichi divennero la vera ricchezza di Umberto Biancamano e dei suoi discendenti, che grazie a loro acquisirono favori, possessi feudali, poi ampliati con spregiudicatezza, abilità diplomatica e opportunismo politico. Per esempio, attraverso mirate strategie matrimoniali: tra i generi dei duchi di Savoia si annoverano due imperatori, due re, influenti membri delle aristocrazie  tedesche e italiane, Asburgo, Visconti, Sforza,  Medici…

Amedeo VIII, l’ultimo antipapa
L’1 novembre 1391 Amedeo VII, noto come Conte rosso, cadde da cavallo durante una battuta di caccia al cinghiale: l’incidente fu fatale. A soli otto anni di età gli succedette il figlio, Amedeo VIII.

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Raro bianchetto, primo tipo, di Amedeo VIII, duca di Savoia dal 1416 al 1440: base 600 euro.

La sua carriera politica, condotta in vera autonomia solo dal 1400, sarebbe stata costellata di successi: tra gli altri, la floridezza acquisita dal territorio e nel 1416 la nomina a duca ottenuta dall’imperatore Sigismondo. Nel 1434 Amedeo VIII rimise al figlio Ludovico i suoi incarichi e si ritirò nel castello di Ripaglia, in Alta Savoia, vicino al lago Lemano.
Sembrava destinato a una vita di meditazione se non fosse tornato alla ribalta per la nomina a papa nel 1439 da parte dei padri conciliari riunitisi a Basilea. Accettò l’incarico con il nome di Felice V, rimase fra la Savoia e la Svizzera e non andò mai a Roma. Si dimise spontaneamente nel 1449: viene considerato l’ultimo antipapa nella storia della chiesa cattolica.

Ludovico e Bona
Piena di luci e ombre la vita del figlio di Amedeo VIII, Ludovico, primo a ottenere il titolo di principe del Piemonte, primo ad acquisire, grazie al matrimonio con Anna di Lusignano, il titolo di re (sia pur non regnante) di Cipro, Gerusalemme e Armenia.
Subì diverse débâcle politiche: come la mancata conquista del ducato di Milano a vantaggio di Francesco Sforza, dopo la morte di Filippo Maria Visconti. E la fallimentare adesione alla lega formata da Venezia, Napoli e Monferrato contro quella composta da Milano, Firenze, Genova e Francia.

 

moneta savoia ducato oro ludovico

Ducato d’oro di Ludovico battuto nel 1449: base 4.000 euro.

Il matrimonio della figlia Bona, famosa per la sua bellezza e il buon carattere, fu invece un capolavoro diplomatico: prima promessa al re d’Inghilterra Edoardo IV, sposò poi Galeazzo Maria Sforza duca di Milano. Alla sua morte, assunse la reggenza per il figlio Gian Galeazzo, fino a quando fu cacciata dal cognato Ludovico Maria Sforza, il Moro.

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Testone di Bona di Savoia del 1457: base 5.000 euro.

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