BISANZIO, AQUILEIA E PAPALI: TRE COLLEZIONI
PER L’ASTA PAOLETTI&BERNARDI N. 1 

(informazione pubblicitaria) | E’ disponibile a questo indirizzo, sulla piattaforma di aste elettroniche Sixbid.com, il catalogo del primo incanto numismatico della ditta Paoletti&Bernardi di Trieste, con scadenza dei termini per la presentazione delle offerte online fissato sabato 25 marzo alle ore 10.00, mentre l’asta vera e propria prenderà il via alle ore 15.00 dello stesso giorno. Tre nuclei principali si suddividono i 265 lotti di questa vendita e l’inizio è tutto all’insegna dell’oro di Bisanzio, con ben 116 monete che coprono l’arco cronologico dall’impero di Marciano (450-457) a quello di Michele VIII Paleologo (1261-1282). 

Al n. 15 del catalogo segnaliamo un solido di bello stile e conservazione per Anastasio (491-518) con busto di tre quarti elmato e corazzato e, al rovescio, la Vittoria alata con croce, coniata presso la prima officina della zecca di Costantinopoli, la moneta parte da 500 euro di base. E’ invece caratterizzato da ritratto frontale e croce sulla sommità di una gradinata il solido per Tiberio II Costantino (578-582) proposto a 300 euro al lotto 32.

Lotti nn. 15 e 48 (source: Paoletti&Bernardi)

Stessa tipologia, ma con doppio busto di Eraclio e del coimperatore per il solido, ancora con lustro di zecca, proposto a 4000 euro di base al lotto 48; affascinante per conservazione e nitidezza dei dettagli, questo esemplare risale al periodo 610-641. Al lotto 52, sempre per Eraclio, segnaliamo un altro solido con le tre figure intere dell’imperatore e, ai lati, dei figli Eraclona ed Eraclio Costantino (450 euro la base). Risale invece al regno di Costanzo II un altro solido con doppio ritratto sia al dritto che al rovescio: moneta di notevole bellezza iconografica e simbolica, rappresenta al meglio la complessità dei meccanismi di potere ai vertici dell’Impero Bizantino nel VII secolo (lotto 67, base 500 euro).

Lotti nn. 67e 85 (source: Paoletti&Bernardi)

Oltre ad alcuni interessanti esemplari per la zecca di Cartagine, segnaliamo a seguire – per il secondo regno di Giustiniano, 705-711 – i primi esemplari su cui al dritto appare il busto del Cristo benedicente in abbinamento, al rovescio, a quello imperiale, riccamente abbigliato (si veda ad esempio il lotto 85, base 2000 euro).

Anche la zecca bizantina di Siracusa è rappresentata nella vendita, ad esempio con un affascinante semisse a nome di Leone IV (775-780) di eccezionale qualità (lotto 99); numerose infine, a caratterizzare l’ultima fase della parabola di potere di Bisanzio, le monete al tipo del Pantocratore come il solido di Leone VI (886-912) proposto in catalogo al lotto 103 alla base di 1250 euro.

Lotti nn. 99 e 103(source: Paoletti&Bernardi)

La “Collezione prof. T.” di monete della zecca medievale di Aquileia si apre invece con alcuni denari in argento al tipo frisacense ai quali fanno seguito altri esemplari patriarcali come quello, al numero 127, di splendida fattura e centratura che si merita una base di 400 euro. Al dritto il patriarca con scettro cruciforme e libro, al rovescio il ritratto frontale della Madonna. La sacra immagine, con in braccio il piccolo Gesù, riappare anche su un bel denaro di Bertrando (1334-1350) proposto al numero 150 del catalogo a partire da 150 euro.

Lotti nn. 127 e 150 (source: Paoletti&Bernardi)

Con il lotto 168 si apre la selezione di monete e medaglie pontificie provenienti dal patrimonio della contessa Pignatelli e dedicate ad Innocenzo XII (1691-1700), illustre esponente della nobile famiglia napoletana, nato a Spinazzola nel 1615 e la cui produzione numismatica è una delle più varie e belle dell’intera serie papale. Come non ammirare, ad esempio, le piastre con la Cattedra di san Pietro o il san Michele che trafigge Lucifero (lotti 168-169, basi rispettive a 350 e 150 euro) oppure quella del 1699 (lotto 177, 300 euro) con la scena biblica della raccolta della manna ripresa da un dipinto di Nicolas Poussin (leggi qui).

Lotti nn. 177 e 205 (source: Paoletti&Bernardi)

Di pari fascino le mezze piastre, anch’esse vere e proprie “monete-medaglie” – nel senso della complessità iconografica e della bellezza artistica – tra le quali quella proposta al numero 183 con stemma Pignatelli al dritto e il pellicano che nutre i suoi piccoli al rovescio (base 150 euro). Vasta anche la selezione di testoni, che spaziano da quelli con cartella e motto ai figurativi, ad esempio quelli al tipo della Porta Santa per il Giubileo del 1700, che il Pignatelli indisse ma che non riuscì a celebrare per le precarie condizioni di salute.

Lotti nn. 2113 e 226 (source: Paoletti&Bernardi)

Tra i giuli segnaliamo, al lotto 213 (base 40 euro), quello al tipo dell’artigliere con mortaio del 1694 (leggi qui per approfondire); tra i grossi in argento, invece, quello con al rovescio il ritratto di san Pietro dell’anno III (lotto 226, base 50 euro), un piccolo capolavoro di incisione di gusto pittorico.

Lotti nn. 248 e 265 (source: Paoletti&Bernardi)

Tra le medaglie dedicate ad Innocenzo XII, infine, ricordiamo in catalogo quella, in bronzo dorato e opera di Giovanni Hamerani, coniata nel 1694 e sul cui rovescio san Pietro è ritratto con sullo sfondo una mirabile veduta della Città Eterna, al motto VIGILAT QVI CVSTODIT EAM (lotto 241, base 60 euro); di grande qualità, a seguire, la “lavanda” in argento dell’anno VI, coniazione originale, proposta al lotto 248 alla base di 250 euro. Base di 350 euro, infine, per la medaglia dell’apertura della Porta Santa (anno 1700) che, anche in questo caso originale, è proposta in argento al numero 265 del catalogo Paoletti&Bernardi.

Per accedere al catalogo online clicca qui. Per maggiori informazioni: Mathias Paoletti; email pbnummi@gmail.com; per comunicazioni telefoniche urgenti 331.6648138.