WATERLOO 200 ANNI DOPO: IL BELGIO FA RETROMARCIA, LONDRA FESTEGGIA

documents-button(di Marco Caroni) | Sulla collina che domina la spianata del Brabante vallone, dove una scultura leonina da trenta tonnellate si erge sopra a tutto e tutti al centro del campo della storica battaglia, non risplenderà la moneta da 2 euro che il Belgio avrebbe voluto emettere tra poche settimane. A duecento anni di distanza dallo scontro nella quale persero la vita più di 50 mila uomini e che segnò il destino di Napoleone e di un tentativo di creazione di un grande stato transeuropeo, Waterloo divide ancora, infatti, il Vecchio continente. A Londra la scena se la sono gustata col sorriso beffardo sotto i baffi, ma stavolta si è rischiato davvero lo scontro diplomatico. Tutto per una semplice moneta commemorativa da 2 euro, così come tante ne sono state coniate dal 2004 ad oggi. Nelle scorse settimane è accaduto in sostanza che il Belgio ha presentato, con orgoglio e grandi aspettative, il bozzetto della moneta dedicata al bicentenario dell’epico scontro combattuto alle porte di Bruxelles, in pieno territorio belga.

001I 2 euro del Belgio bocciati dall’Europa dopo il veto francese (source: European Council)


Arrivato in Consiglio Europeo il bozzetto avrebbe dovuto ricevere lo scontato nulla osta da parte degli Stati membri così come normalmente accade nell’ambito delle regole imposte dall’Eurozona per questo genere di emissioni. Ed invece la Francia si è messa di traverso. “Questa moneta è suscettibile di scatenare reazioni sfavorevoli in Francia”, hanno scritto da Parigi interessando direttamente il segretario generale del Consiglio europeo. “La battaglia di Waterloo è un avvenimento che ha risonanza particolare nelle coscienze collettive e va oltre alla semplice evocazione di un conflitto militare. La circolazione di questa moneta rappresenterebbe un simbolo negativo per una parte della popolazione europea che potrebbe pregiudicare gli sforzi dei governi della zona euro di rinforzare l’unità e la cooperazione intorno alla moneta unica”.

A Bruxelles la cosa l’hanno presa con stupore e grande imbarazzo. “Non abbiamo mai visto una reazione del genere”, hanno riferito gli organizzatori del comitato per le celebrazioni del bicentenario. Il veto francese, per evitare problemi, è stato comunque recepito senza battere ciglio (almeno ufficialmente), anche se il ministro delle Finanze di Bruxelles Johan Van Overtveldt si è lasciato sfuggire: “L’Europa ha una quantità di altri impegni più importanti da affrontare che spendere tempo ed energie su una questione simile”.

Per l’erario belga un danno – si stima – da circa 1,5 milioni di euro ed il problema di smaltire quei 180 mila esemplari che, sembra, sono stati già prodotti a fronte di una tiratura totale prevista di 270 mila. Un episodio praticamente inedito, dunque, uno scontro diplomatico sfiorato per poco. Non è tuttavia la prima volta che il Consiglio europeo boccia la proposta di uno degli Stati per una 2 euro commemorativa. Nel 2013 era toccato a San Marino, ad esempio, masticare amaro per il “niet” alla richiesta di un’emissione per John Fitzgerald Kennedy, ripiegando quindi su una commemorativa in argento da 5 euro.

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Forti della propria indipendenza dall’euro, a Londra hanno voluto ricordare Waterloo con una 5 sterline (source: Royal Mint)


Nel frattempo, però, all’ombra del Big Ben non sono andati troppo per il sottile e nelle scorse settimane la Royal Mint ha emesso una moneta commemorativa da 5 sterline che celebra proprio quella che Oltremanica è stata una vittoria di portata più che storica. Sullo sfondo di un campo devastato dalla battaglia, il duca di Wellington e il generale prussiano Blücher, alleati contro Napoleone, si scambiano una stretta di mano a sugellare il successo. Una moneta, emessa nel tradizionale cartoncino descrittivo britannico, dalle grandi proporzioni: diametro da 38,61 millimetri per un peso di 28,28 grammi in cupronichel.

E il Belgio? Dalle parti di Bruxelles non sembrano disposti a mollare su tutti i fronti. Per rifarsi della perdita economica patita ma anche, probabilmente, per il tributo di morte e distruzione che il paese ha dovuto puntualmente pagare, nel 1815 così come nel 1914-1915 e, infine, nel 1940, in occasione delle varie invasioni portate dagli eserciti nemici della Francia per aggirare il fronte. E così sembra che sia pronta un’emissione commemorativa da 2,5 euro, destinata ovviamente al più ristretto mercato dei collezionisti piuttosto che a quello della libera circolazione. Non resta che attendere nella certezza che comunque il taglio spurio (già adottato da anni dal Portogallo) non mancherà di interessare i collezionisti e non solo e che, comunque vada, l’episodio abbia fatto una buona pubblicità alla produzione numismatica belga.