PAROLE E MONETE: “SE DIO E’ CON NOI, CHI SARA’ CONTRO DI NOI?”

documents-button(di Roberto Ganganelli) | Eccoci ad una nuova tappa dell’affascinante viaggio tra le monete italiane e le legende latine su di esse riportate. A farci da bussola, come sempre, l’opera di Mario Traina “Il linguaggio delle monete”, oggi purtroppo di difficilissima reperibilità sul mercato. “SI DEVS CVM NOBIS QVIS CONTRA NOS” recita, su cinque righe, una muraiola coniata a Mirandola sotto Galeotto II Pico (1533-1550). Tratta dalla “Lettera” di san Paolo ai Romani (c. 8, v. 31), la legenda significa “Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?” e fu anche il motto del re di Francia Carlo VIII, che lo fece ricamare sui propri vessilli. Nella monetazione italiana, oltre che a Mirandola, la stessa legenda (con piccole variati di abbreviazione) compare anche sull’osella veneziana del 1622. Soggetto della moneta-medaglia, dono del doge ai notabili della Repubblica, è il Cristo risorto con vessillo, davanti il leone di san Marco con il libro; la coniazione allude alla congiura e al piano di aggressione rivolti a rovesciare il governo della Serenissima, orditi dal viceré di Napoli, duca d’Ossuna, e dall’ambasciatore spagnolo a Venezia, marchese Bedmar, d’accordo con gli ambasciatori di altri Stati. Grazie alle rivelazioni di un giovane francese il piano venne sventato e molti congiurati pagarono con la vita. Il doge Antonio Priuli, con questa osella, volle tranquillizzare i Veneziani: Cristo risorto, con accanto il leone marciano simbolo della Repubblica, non solo trionfa sulla morte e sull’inferno ma anche sui nemici di Venezia.

001Muraiola di Mirandola (mistura, mm 18,50, g 1,72) (source: Ranieri 6, 2014, 600)
002Osella veneziana del 1622 (argento, mm 30,20, g 9,13) (source: Ranieri 7, 2014, 724)