PUTIN, IL RUBLO E L’ANNESSIONE DELLA CRIMEA

documents-button(di Roberto Ganganelli) | Come secoli fa, quando internet e mass media non esistevano, anche nel 2014 c’è chi sceglie di solennizzare un fatto a suo modo “storico” – sebbene controverso per l’opinione pubblica internazionale – con la coniazione di apposite monete celebrative. Si tratta della Russia che, dopo aver fatto coniare già nei mesi scorsi grandi medaglie in argento del peso di un chilogrammo con tanto di ritratto di Vladimir Putin in stile “culto della personalità” e mappa della Crimea appena annessa, continua a sfruttare a livello propagandistico la “riconquista” della penisola sul Mar Nero emettendo anche due monete sul tema, entrambe da 10 rubli e destinate alla normale circolazione. Su entrambe, al classico dritto che vede il valore nominale, in alto il nome della Banca di Russia e in basso la data tra due rami di alloro e di quercia, si abbinano rovesci con il profilo della Crimea, la data del 18.03.2014 (quando al Cremlino fu firmato il trattato di annessione, a seguito dei risultati di un controverso referendum) e due monumenti storici della regione. Su una delle due monete campeggia la raffigurazione del “Nido di rondine”, un antico castello in stile neogotico posto su una scogliera a strapiombo sul mare vicino a Yalta. La seconda moneta, invece, è dedicata al porto di Sebastopoli, con l’immagine del monumento alle navi relitto usate nel 1905 per difendere la città dall’ingresso delle flotte inglesi, francesi e turche. In totale, di ciascuna moneta sono previsti 10 milioni di esemplari.

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La medaglia “putiniana” per l’annessione russa della Crimea (source: web)
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Le due monete commemorative da 10 rubli (source: Bank of Russia)