SI FA D’ORO IN VATICANO L’ESTRO DI MICHELANGELO

documents-button(di Roberto Ganganelli) | Quattro secoli e mezzo fa, il 18 febbraio del 1564, all’età – veneranda, per l’epoca – di quasi ottantanove anni moriva a Roma Michelangelo Buonarroti, uno dei geni assoluti del Rinascimento. Era nato a Caprese, piccolo centro appenninico della Toscana non distante dall’odierno confine con l’Umbria e, approdato a dodici anni a Firenze, alla bottega del Ghirlandaio, bel presto la lasciò per il “giardino neoplatonico” di casa Medici, uno dei cenacoli artistici e culturali più vivi nell’Europa del tempo. L’Ufficio Filatelico e Numismatico del Governatorato vaticano dedica quest’anno a Michelangelo Buonarroti le due monete da 20 e 50 euro in oro previste in uscita il 14 ottobre e che vi mostriamo in anteprima. “Egli rappresentò, con Leonardo e Raffaello – scrive la nota diramata dall’U.F.N. – l’apice di quella parabola ascendente che, iniziata alla fine del Duecento, raggiunse una perfezione nelle forme in grado di superare i grandi maestri dell’arte classica. Oltre ad indubbie doti artistiche Michelangelo dimostrò da subito una forte personalità, la stessa che, alcuni anni dopo a Roma, lo sostenne nei quattro anni di durissimo lavoro necessari a dipingere i cinquecento metri quadri dell’opera alla quale è legato di più il suo nome: la Cappella Sistina”.


001r001dLa moneta da 20 euro modellata da Patrizio Daniele (source: Ufn Scv)

002La celeberrima “Pietà” di Michelangelo (source: web)


Proprio una delle figure rappresentata nella volta, la “Sibilla Libica”, è stata scelta da Antonella Napolione quale soggetto del rovescio della moneta da 50 euro. La sua posa è una delle più complesse, tanto da essere presa quale modello e fonte d’ispirazione per numerosi artisti manieristi. Sul rovescio della moneta da 20 euro in oro Patrizio Daniele ha invece rappresentato un Michelangelo adolescente nell’atto di sbozzare un blocco di marmo. Di fronte a lui, il volto della “Pietà”, l’opera conservata nella Basilica di San Pietro in Vaticano, primo capolavoro di un poco più che ventenne Michelangelo, considerata uno dei maggiori capolavori dell’arte. Una “Pietà” che, oltre a rappresentare il legame con il Sacro, sembra osservare la scena, in paziente attesa del momento in cui verrà “liberata”; un’opera controversa, dal momento che la Madre appare giovane quanto, e forse più, del Figlio deposto dalla croce. Questo, del resto, è il formidabile compito dello scultore secondo Michelangelo: liberare la figura che esiste nel marmo già togliendo la pietra in eccesso. Tra opere celeberrime e perfette come il “David” e altre, quasi sperimentali nel loro “non finito” – per dirla con le parole del critico Philippe Daverio – la carriera di pittore e scultore di Michelangelo si sviluppa nei decenni toccando i campi dell’architettura (dagli interni, si pensi alla Biblioteca Medicea Laurenziana e alle Cappelle Medicee, agli edifici completi come Palazzo Farnese) e dell’urbanistica (come non ricordare la sistemazione di piazza del Campidoglio e della sua pavimentazione?), spaziando anche nella filosofia e nella letteratura mostrando sempre la forza unica ed inconfondibile del suo complesso carattere d’uomo e d’artista.

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I 50 euro michelangioleschi opera di Antonella Napolione (source: Ufn Scv)

 004Soggetto della bella moneta è la “Sibilla Libica” della Sistina (source: web)