3,5 MILIONI: E’ RECORD PER LA DUE GIORNI
DI ASTE NUMISMATICHE BOLAFFI 

(informazione pubblicitaria) | Bolaffi si conferma la casa leader in Italia per le aste di numismatica (oltre che di filatelia). Lo dimostra il risultato complessivo dell’asta di monete e banconote svoltasi il 7 e 8 giugno che ha superato la soglia dei 3,5 milioni di euro con l’85% dei lotti venduti, un nuovo storico traguardo per il dipartimento numismatico, con la partecipazione di collezionisti e commercianti arrivati da tutta Europa e con offerte telefoniche pervenute da paesi come il Canada, la Russia e la Turchia: i lotti di maggiore interesse hanno tutti almeno raddoppiato i prezzi di partenza. Il fiore all’occhiello della vendita è rappresentato dalla prestigiosa Collezione Selene che da sola ha realizzato 606 mila euro col 92% di lotti venduti: 190 esemplari riuniti attorno a un nucleo centrale, la monetazione del Regno d’Italia, frutto del collezionismo di tre generazioni, che per completezza e altissima qualità delle monete raccolte si avvicina alle grandi collezioni del passato, dalla Vitali alla Mantegazza, fino alla Curatolo e alla Nazarri, da cui la Selene ha sicuramente attinto più di un esemplare, anche se è stato possibile ricostruire provenienze solo dalla Mantegazza.

Attorno a questo nucleo centrale, si collocano alcune emissioni precedenti e storicamente significative, quali il “marengo di Marengo”, le emissioni dei Governi Provvisori di Milano e di Venezia e la raccolta pressoché completa delle emissioni decimali dello Stato Pontificio, nella quale spiccano i massimali in oro di Pio IX. Nella parte precedente il Regno, ma già nell’ambito delle emissioni di Savoia, si collocano le monete di Carlo Alberto, il primo sovrano del ramo Carignano che, messi in ombra i legami dinastici con il passato medievale, volse per primo lo sguardo verso l’Italia, e di Vittorio Emanuele II, che invece l’Italia riuscì ad unificarla. Nel nucleo centrale della raccolta, a fare da padrone spicca il rarissimo 50 lire in oro del 1864 di Vittorio Emanuele II con l’effigie del sovrano e al rovescio lo stemma di Casa Savoia, coniato in soli 103 esemplari, che da una base di 75 mila euro ha spuntato 146.400 euro, dopo un’accesa battaglia al rialzo tra palette e offerte al telefono. Tra i migliori risultati anche il 100 lire in oro del 1878 coniato dalla zecca di Roma in soli 294 esemplari, che da una base di 15 mila euro ne ha realizzati 20.740 e il 100 lire in oro del 1864 coniato dalla Zecca di Torino in soli 579 esemplari, stimato 12 mila euro e venduto per 19.520.

Tra le altre aggiudicazioni più rilevanti, oltre alla sezione delle medaglie che ha fatturato quasi mezzo milione di euro, risultano alcune monete appartenenti alla numismatica classica, come il multiplo in oro da 12 zecchini di Paolo Renier (1779-1789) della Repubblica di Venezia: moneta assai rara e di qualità straordinaria (con particolare lucentezza dei fondi) che da una stima di 15 mila euro è volata a 97.600 euro, un mezzo scudo in oro da 8 zecchini del doge Alvise IV Mocenigo (1763-1779) coniato anch’esso dalla zecca di Venezia, passato da una base di 10 mila euro a ben 43.920, un 100 lire oro del 1872 della zecca di Roma di qualità eccezionale volato da una base di 15 mila euro a 53.680 e un rarissimo 10 ducati in oro del 1621 di Ferdinando II d’Asburgo, imperatore di Boemia, che da 8 mila euro di base si è spinto fino a 43.920 euro.

Nella vendita Bolaffi un apposito catalogo è stato dedicato alla Collezione Santa Margherita, una prestigiosa raccolta toscana di ordini e decorazioni di tutto il mondo. Top lot il sontuoso collare in oro (mezzo chilo di peso) da “Gentiluomo di Sua Santità” nominato da Paolo VI con base 12.500 euro e ceduto a 17.500. Seguono, aggiudicate per 12.500 euro ciascuna, una rarissima onorificenza del Regno delle Due Sicilie, placca in argento da cavaliere di gran croce del Reale e Militare Ordine di San Giorgio della Riunione del 1829 (base 5 mila euro) e una placca in argento con pendente di elegante fattura, Ordine del Leone e del Sole, proveniente dall’Iran (base 700 euro).

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