L’ASTA NOMISMA DI PRIMAVERA?
E’ TUTTO UN FIORIRE DI RARITA’! 

(informazione pubblicitaria) | L’asta Nomisma di primavera si svolgerà il 4 e 5 aprile prossimi presso il Palace Hotel di San Marino. Saranno messe all’incanto monete che vanno dall’epoca antica a quella contemporanea, comprese medaglie e banconote per quasi 2300 lotti. Tra i pezzi più interessanti di epoca romana, ad esempio, troviamo un aureo di Settimio Severo con testa laureata a destra e, al rovescio, la Vittoria andante a sinistra con corona e ramo di palma (lotto 109, Spl, stima 20.000 euro). Tra le monete estere, da menzionare è invece il luigi d’oro del 1722 di Luigi XV (lotto 342, Spl+/qFdc, stima 4.000 euro), in conservazione eccezionale. Questa moneta fa parte di un cospicuo insieme di monete francesi dal Seicento all’Ottocento, tutte di grande qualità. Segnaliamo anche monete di Malta, del Brasile e della Russia degli zar. Interessante è la collezione di ben quaranta medaglie inglesi in bronzo coniate a ricordo delle campagne britanniche dell’età napoleonica (lotto 528, qFdc-Fdc, stima 4000 euro), inserite in album d’epoca a forma di libro, di altissima qualità.

Settimio Severo e Alessandro Severo sono solo due dei numerosi imperatori presenti con aurei a loro nome nella prossima vendita all’asta di Nomisma (source: Nomisma)


Per la monetazione italiana, di grande interesse è l’ongaro di Livorno di Ferdinando II del 1691 (lotto 698, qFdc, stima 15.000 euro) coniato a Firenze che, come tutti quelli dello stesso anno, venne emesso come dote per il matrimonio della principessa Anna de’ Medici con Guglielmo di Neubourg, avvenuto il 29 marzo del 1691. Questo millesimo non risulta mai apparso in precedenza in vendita pubblica.

Una maestosa serie di medaglie inglesi per le campagne dell’età napoleonica contenuta in due vassoia loro volta contenuti in un album d’epoca a forma di libro (source: Nomisma)


Sarà presente un’interessante rassegna di monete del Regno di Napoli del ‘700 e dell’800, tutte di grandissima qualità, come si può riscontrare nella moneta da 3 ducati del 1826 di Ferdinando I di Borbone (lotto 924, qSpl, stima 3500 euro). Segnaliamo una bellissima selezione di Ferdinando IV in oro, argento e rame con diversi esemplari che presentano errori nella legenda, ad esempio INPANS al posto di INFANS (lotto 879, BB, stima 700 euro), SIGILIAR al posto di SICILIAR (lotto 873, BB, stima 200 euro), SICLIARVM al posto di SICILIARVM (lotto 921, B, stima 100 euro) e un curiosissimo BEPUBBLICA su una piastra della Repubblica Partenopea (lotto 913, BB, stima 200 euro). Bellissima e con esemplari di grande prestigio è la rassegna di Ferdinando II, tra i cui pezzi segnaliamo il carlino 10 grana 1832 (lotto 981, MB, stima 3500 euro) che presenta lo stesso dritto del 3 ducati d’oro del primo tipo.

I rarissimi 30 ducati napoletani del 1825 e l’introvabile carlino da 10 grana del 1832 (source: Nomisma)

Tra Parma e Venezia, con due esemplari eccellenti in oro proposti all’incanto il prossimo 4-5 aprile (source: Nomisma)


Nella monetazione parmigiana, ricordiamo una moneta da 8 doppie 1786 di Ferdinando di Borbone, di particolare rarità (lotto 1217, Spl+/qFdc, stima 50.000 euro), un 4 doppie 1787 (lotto 1218, Spl+/qFdc, stima 10.000 euro), nonché un eccezionalmente ben conservato marengo di Maria Luigia del 1815 (lotto 1221, Fdc, stima 8000 euro). Per gli appassionati, segnaliamo anche una bella selezione di monete di Salerno e Benevento, assai simili a quelle coeve bizantine. Corposa come sempre la sezione di monete veneziane che comprende, ad esempio, uno scudo della croce in oro da 10 zecchini di Giovanni II Corner (lotto 1319, Spl, stima 25.000 euro) e una bellissima osella in oro di Murano da 4 zecchini per il doge Alvise IV Mocenigo (lotto 1325, Spl, stima 15.000 euro).

Tra le affascinanti bolle in vendita da Nomisma, questa – di esimia rarità – per Capua, a nome Riccardo Drengot conte di Aversa (1062-1078) (source: Nomisma)


Insolita è la selezione di bolle in piombo di epoche diverse. Le bolle tradizionalmente sono collezionate insieme a monete e medaglie, eppure non ebbero la funzione di mezzo di pagamento delle prime né l’intento celebrativo delle seconde. Il loro compito era quello di autenticare un documento ufficiale poiché la bolla, per le caratteristiche simili alle monete, dava una garanzia della provenienza del documento stesso. Furono soprattutto i Bizantini ad adottare l’uso delle bolle e, in Occidente, i pontefici romani e i dogi veneziani. Non poche di queste bolle si possono considerare piccole opere d’arte. La selezione proposta in asta Nomisma è particolarmente significativa per l’alta qualità di molti esemplari, come la bolla di Riccardo Drengot, conte di Anversa (1062-1078) una delle maggiori personalità storiche della seconda metà del XI secolo,il quale elevò la sua famiglia a dinastia principesca di Capua. Riccardo Drengot e il figlio Giordano I coniarono monete in Capua ora conosciute in pochissimi esemplari: nella vendita della collezione Sambon, dispersa a Milano nel 1897, un follaro di Riccardo I e Nicolò II papa fu venduto per 200 lire mentre un mezzo follaro per Giordano I a 120 lire. Si noti che nella stessa vendita il 40 lire di Murat col titolo di Grand’ammiraglio in Fdc fu venduto per 190 lire e il doppio ducato di Ferdinando I in Fdc a 500 lire. Questo sigillo fu già censito da Muratori nel 1781 (“De sigillis Medii Aevi”, p. 113). Muratori lo datava al 1056 ma in realtà il figlio Giordano iniziò a governare col padre solo dal 1078 (lotto 1395, Spl, stima 2000 euro).

Due pezzi forti di Casa Savoia: il carlino sardo da 5 doppie del 1773 e i 50 centesimi del neonato Regno d’Italia (source: Nomisma)


Per la monetazione dello Stato Pontificio, da menzionare è la quadrupla di Alessandro VIII del 1689, anno I, di pregevole fattura (lotto 1487, Spl, stima 10.000 euro). Questo catalogo sarà memorabile, inoltre, per le numerose medaglie d’oro papali presentate, a partire da quella del 1815 di papa Pio VII per la restituzione allo Stato Pontificio delle sue Provincie (lotto 1594, Fdc, stima 12.000 euro), seguita da quella del 1820 per la visita dell’imperatore d’Austria al papa (lotto 1596, Fdc, stima 12.000 euro). Numerose le medaglie d’oro di Pio IX: anno V, anno VI, anno VII, anno VIII, anno X, anno XI, anno XIII. Abbiamo poi medaglie di Leone XIII per gli anni VIII e IX, di Pio X per gli anni IX e X e di Benedetto XV per gli anni II, IV e VII. Di grande fascino è, poi, il cofanetto con le cinque medaglie annuali in oro coniate sotto papa Giovanni XXIII (lotto 1755, Fdc, stima 12.000 euro).

Monete per pochi, anzi per pochissimi: le 100 lire di Vittorio Emanuele III del 1927 e la prova tencica ai tipi del granchio e della quercia battuta con doppia data MCMLIV-1955 (source: Nomisma)


Infine, di grande ricchezza è la sezione di monete dei Savoia e del Regno d’Italia. Ne sono due esempi il carlino sardo da 5 doppie di Vittorio Amedeo III del 1773, di rarissima apparizione sul mercato (lotto 1811, BB+, stima 50.000 euro), e il 100 lire 1927 di Vittorio Emanuele III, emesso in soli trenta esemplari, qui in eccellente stato di conservazione (lotto 2114, Fdc, stima 120.000 euro). Sono tantissime le monete rare e meno rare di questa sezione, in particolare per i re Carlo Felice e Carlo Alberto, con molti esemplari di altissima qualità, sia in oro che in argento. Per il Regno d’Italia, è presente la consueta rassegna di grandi nominali d’oro come il 100 lire 1864 (lotto 2001, Spl+/qFdc, stima 20.000 euro) e il 100 lire 1872 (lotto 2002, qFdc, stima 25.000 euro). Più piccola e in argento ma non certo meno rara è la moneta da 50 centesimi 1861 coniata a Torino in soli 4910 esemplari e, in gran parte, successivamente ritirati e rifusi avendo la lega ancora 900 millesimi, poi ridotta a 835, per compensare le spese di coniazione (lotto 2050, BB/BB+, stima 25.000 euro).

Di Vittorio Emanuele III segnaliamo anche il 20 lire 1910 noto in appena sei esemplari sopravvissuti alla rifusione (lotto 2139, Fdc, stima 100.000 euro) e il 20 lire 1926 battuto in soli quaranta pezzi (lotto 2144, Fdc, stima 25.000 euro). Innumerevoli altre monete rare, prove comprese, di Vittorio Emanuele III, sono presenti in catalogo, dai massimi nominali fino al piccolo centesimo. Chiude il catalogo una prestigiosa rassegna di monete della Repubblica italiana, tra le quali svetta la prova tecnica di moneta 1954-1955 (lotto 2253, qFdc, stima 20.000 euro).

Tutte le monete sono visionabili nel sito www.nomismaweb.com. Per informazioni: Nomisma spa, via Olivella 88, 47899 Serravalle, Repubblica San Marino; tel. 0549.904012; fax 0549.904042: email info@nomismaweb.com.