LA PORTA SANTA TRA STORIA,
MEDAGLIE E MODERNITA’

(di Antonio Castellani) | Si è svolta a Milano il 17 novembre, nella prestigiosa cornice della Pinacoteca Ambrosiana, la presentazione del volume dal titolo “La Porta Santa tra storia, medaglie e modernità” curato da Giancarlo Alteri – conservatore emerito del Medagliere Vaticano e attualmente conservatore delle collezioni numismatiche della Veneranda Biblioteca Ambrosiana – assieme a Lucetta Scaraffia e a monsignor Vittorio Lanzani. All’evento – coordinato da don Federico Gallo, direttore dell’Ambrosiana – hanno preso parte Egidio Donato in rappresentanza di Editalia, società del gruppo IPZS che ha curato la prestigiosa opera, Eleonora Giampiccolo (responsabile del Medagliere Vaticano, che ha presentato aneddoti e curiosità su medaglie legate ai Giubilei) e Roberto Ganganelli (che ha illustrato le monete papali al tipo della Porta Santa, con le loro peculiarità).

Nell’agosto 2013 padre Antonio Spadaro ha intervistato papa Francesco. Il testo dell’intervista è stato diffuso da “La Civiltà Cattolica”, da altre riviste all’estero e pubblicato in volume con il titolo “La mia porta è sempre aperta”. Una porta religiosa ed umana, quella lasciata aperta da sua santità, e che nel Giubileo della Misericordia ha trovato un forte legame, sia simbolico che materiale, nella Porta Santa che i credenti hanno varcato spiritualmente e concretamente onorando un rito plurisecolare che è, soprattutto, una svolta personale nel segno di una fede rinnovata.

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Riconio Mazio, in bronzo dorato, di una medaglia di Sisto IV per l’Anno Santo 1475: una testimonianza di quanto medaglistica e Giubilei siano legate da secoli (source: archive)


Un tempo, il Giubileo e i suoi riti, la presenza fisica delle Porte Sante in particolare, erano appannaggio esclusivo della città di Roma, capitale della Cristianità, nei luoghi cardine delle quattro basiliche pontificie maggiori accedendo alle quali – in osservanza agli obblighi e ai riti stabiliti – si poteva lucrare l’indulgenza plenaria. Alla Porta Santa, non a caso, è proprio dedicato il volume “La Porta Santa tra storia, medaglie e modernità” che è stato presentato a Milano. Un’opera nella quale si coniugano ad alto livello i tre elementi che definiscono il concetto stesso di “qualità”: innanzi tutto la forma (in questo caso la preziosa veste tipografico-editoriale, il moderno e raffinato layout di impaginazione, la qualità delle immagini e della carta, della legatura, della placca a bassorilievo in copertina); quindi la sostanza (ossia il contenuto, esemplare sia per quanto riguarda il livello di approfondimento che il piacere della fruizione); infine l’emozione (che discende da forma e sostanza ed è viene suscitata in quanti avranno la fortuna di possedere, ammirare, utilizzare quest’opera).

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I relatori della presentazione del volume “La Porta Santa tra storia, medaglie e modernità”: da sinistra Roberto Ganganelli, Eleonora Giampiccolo, Egidio Donato e don Federico Gallo (source: author)


Sì, perché sarebbe improprio relegare questo volume nella categoria delle “edizioni di pregio”, cui pure – evidentemente – appartiene. Si tratta infatti di un saggio di studi organico ed esteso su uno dei fenomeni religiosi e sociali (peraltro, con evidenti risvolti artistici e perfino economici) vissuti dall’Europa, e in seguito da tutto il mondo cristiano, a partire dal 1300. Un fenomeno, quello degli Anni Santi, che le cronache ed eminenti personaggi hanno narrato “in diretta” e su cui numerosi studiosi hanno condotto approfondimenti ponderosi dai più diversi punti di vista. Mancava tuttavia, tra questi, un aspetto quasi sconosciuto al grande pubblico: quello della medaglistica e della numismatica. Due ambiti, due forme di espressione artistica e propagandistica del potere, due “finestre sulla storia” stessa che, grazie agli autori e alla collaborazione della Biblioteca Apostolica Vaticana e del suo Medagliere, vengono “svelate” nel volume stampato da Editalia.

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Un altro momento della presentazione all’interno della Pinacoteca Ambrosiana (source: author)


Le medaglie e le monete – grazie non solo alla penna competente, ma anche allo stile fluido e perfino ironico di Giancarlo Alteri – ci svelano così l’origine, il cerimoniale e il significato simbolico della Porta Santa attraverso coniazioni ricche di ritratti, architetture di culto e commemorative, vere e proprie “istantanee” delle cerimonie di apertura e chiusura, senza contare la miriade di richiami storici, sociali, iconografici, religiosi ed araldici. Questi ed altri riflessi storici, sociali, economici degli Anni Santi sono approfonditi, con puntualità e, direi, immedesimazione, dalla professoressa Lucetta Scaraffia che segue i pellegrini nei loro itinerari presso le locande e le confraternite di accoglienza, alla ricerca di reliquie da riportare a casa, nella visita alle Sette Chiese, nelle processioni e nel tempo, fino ai Giubilei “globali” del presente e del recente passato.

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Il bassorilievo di Vico Consorti per la Porta Santa di San Pietro riprodotto sulla copertina del volume (source: web)


Oggi la Porta Santa che il pontefice apre e chiude a San Pietro è quella realizzata in bronzo dalla mano felice dello scultore toscano Vico Consorti – fra l’altro, allievo di Giuseppe Romagnoli presso la Scuola dell’Arte della Medaglia di Roma – di cui una formella è riprodotta sulla copertina del volume e che fu ispirata dalle parole di Pio XII il quale nel 1950, ancora aperte le ferite del II Conflitto mondiale, ebbe a dire: “Concedimi, o Signore, che questo Anno Santo sia l’anno del gran ritorno e del gran perdono”. Monsignor Vittorio Lanzani, delegato della Fabbrica di San Pietro, nel saggio che chiude l’opera ci svela così la genesi della porta attuale attraverso documenti d’archivio e immagini fornendo una sfaccettata lettura – necessariamente teologica, oltre che artistico-simbolica – delle sedici splendide formelle bronzee oggi visibili e di cui una, particolarmente significativa, è riprodotta sulla copertina del volume.

Marco De Guzzis, amministratore delegato di Editalia, ricorda nella prefazione all’opera che la Porta Santa è “Una porta metafora di Cristo stesso, come si legge nel Vangelo di Giovanni: ‘Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo’ (Giovanni 10, 9)”. Quella porta è il Cristo stesso e ognuno delle centinaia di milioni di individui che, nei secoli, hanno ricevuto, speso, conservato una medaglia o moneta giubilare ha così recepito un messaggio di grande potenza e significato.

Un messaggio che le medaglie hanno conservato per secoli e che questo prezioso volume è destinato a tramandare nel tempo.