LA COLLEZIONE FATTOVICH VA IN ASTA DA BOLAFFI

exclamation-button(informazione pubblicitaria) | Le Aste Bolaffi presenteranno in vendita i prossimi 10 e 11 giugno 2015 una vasta e famosa collezione, che comprende oltre 250 onorificenze di fogge e dimensioni varie, e più di 1.300 medaglie, di cui circa 50 in oro, molte delle quali di grande modulo, inerenti la dinastia degli Asburgo. La raccolta, che vede presenti decorazioni dell’Ordine del Toson d’oro, dell’Ordine Militare di Maria Teresa, dell’Ordine di Francesco Giuseppe, dell’Ordine della Croce Stellata, dell’Ordine di Elisabetta e di altri Ordini minori, fu messa insieme, a partire dagli anni ’40 del secolo scorso, da Giovanni Fattovich (1901-1986), collezionista veneziano nato a Zara e quindi cittadino austriaco alla nascita.

001Ordine del Toson d’oro: pendente in oro, smalti e pietre dure della lunghezza di circa 12 cm con nastro

Moltissimi degli esemplari che ne fanno parte sono descritti e illustrati nell’opera di Václav Mĕřička “Orden und Ehrenzeichen der österreichisch-ungarischen Monarchie” (1974), che costituisce il catalogo di riferimento per la materia e che, non a caso, l’autore ha voluto dedicare allo stesso Giovanni Fattovich. Una collezione straordinaria per dimensione e completezza, che comprende moltissimi oggetti singolarmente degni di nota per rarità, qualità e provenienza documentata nella letteratura di riferimento: un’occasione unica per il mondo del collezionismo specialistico e più in generale per quanti apprezzano i miti e le tradizioni della monarchia danubiana.

002Ordine di Santo Stefano: collare in argento dorato e smalti, da indossare nelle solennità e pendente di Gran Croce con sciarpa

La dinastia asburgica, di origini svizzero-alsaziane, a partire dal secolo XIII spostò progressivamente il centro dei suoi interessi nell’area danubiana e dal 1437 conseguì in modo stabile la corona del Sacro Romano Impero, che, da quell’anno, pur restando formalmente elettiva, di fatto entrò a far parte del patrimonio dinastico. Il periodo imperiale vero e proprio iniziò mezzo secolo dopo con Massimiliano I, che inserì stabilmente la dinastia nella competizione europea, alla quale gli Asburgo parteciparono anche attraverso un’accorta politica matrimoniale, tanto che nelle corti europee circolava il detto “bella gerant alii, tu felix Austria nube”. Superato il periodo di crisi seguito alla morte di Carlo VI, con il quale si estinse la linea maschile, la figlia Maria Teresa, donna di ingegno e di eccezionale energia, trasformò profondamente la struttura dello Stato, ponendo le basi per modernizzarlo e farlo entrare in posizione dominante sullo scenario europeo del secolo XIX.

003Ordine della Corona di Ferro: collare in argento dorato e smalti simile e set di I Classe composto da pendente con sciarpa e placca

Con l’avvento di Napoleone, che rifiutò di riconoscere come entità politica il Sacro Romano Impero derivato da Carlo Magno, gli Asburgo, già consci di quanto esso fosse divenuto anacronistico, accettarono con pragmatico realismo di modificare natura e nome del loro stato, che, dal 1806, assunse la denominazione di Impero d’Austria, divenendo una normale monarchia ereditaria, nella quale il succedersi dei sovrani non era più soggetto alla formalità dell’elezione. Da quel momento l’Austria cessa di essere solo un piccolo territorio di cui gli Asburgo erano da secoli Arciduchi, la sua storia, anche quella precedente, per il ruolo internazionale assunto dalla dinastia, non può rientrare nei canoni di una storia nazionale e diventa una storia europea. Ne è testimonianza l’Ordine del Toson d’Oro – antico Ordine cavalleresco di origine borgognona che aveva assunto una dimensione europea come – che, sebbene non possa non essere considerato un Ordine austriaco, non è però un Ordine nazionale, tanto che, sopravvissuto al tramonto del ruolo di governo della dinastia, la sua esistenza attuale non ha alcuna relazione con lo Stato austriaco dei nostri giorni. Per maggior informazioni clicca qui e accedi al sito Aste Bolaffi.

004Medaglia in oro del periodo 1858-1869, opus Böhm, con l’effigie di Francesco Giuseppe al diritto e il motto imperiale al rovescio