LE MONETE “FANNO SCUOLA”: I FACSIMILI DEL METODO MONTESSORI

documents-button(di Antonio Castellani) | Pedagogista, filosofa, medico, scienziata, educatrice, Maria Montessori (1870-1952) è nota in tutto il mondo per il metodo didattico che prende il suo nome, applicato in migliaia di scuole materne, primarie, medie e superiori in tutto il mondo. Prima donna a laurearsi in medicina in Italia, la Montessori rivoluzionò la peadgogia basandola sui concetti di libertà e creatività dell’allievo, dai quali far discendere la disciplina, per secoli considerata pilastro fondante dell’insegnamento. In Italia, tra le prima scuole elementari basate sul metodo Montessori vi furono quelle di Villa Montesca e di Rovigliano, in Umbria, nei pressi di Città di Castello, volute dalla baronessa Alice Hallgarten (1874-1911), moglie del barone Leopoldo Franchetti (1847-1917), illustre economista, filantropo e uomo politico.

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Ricostruzione di aula scolastica al Museo della Tela Umbra di Città di Castello (source: author)


Oggi, parte del lascito dei baroni Franchetti è visitabile a Città di Castello (Pg) presso il Museo della Tela Umbra dove è stata ricostruita fedelmente, con mobilio e supporti didattici d’epoca, un’aula scolastica di inizio Novecento basata sul metodo Montessori. E un po’ a sorpresa, visitando le sale del museo, tra abbecedari e modellini in legno di solidi geometrici, campioni di erbe, semi e minerali e giocattoli antichi capita di imbattersi anche in un gruppo di facsimili di monete del Regno d’Italia che riproducono su dischetti di cartone stampati le pezzature più in uso a fine XIX secolo: il centesimo, i 5 e i 10 centesimi in bronzo, la lira d’argento. Fedeli agli originali nella forma, nel colore e nelle proporzioni, le “monete dei bambini” venivano impiegate a scuola per un duplice scopo: far familiarizzare i piccoli alunni – spesso figli di contadini, e tutt’altro che abituati a maneggiare delle monete vere – con l’aspetto di quelli che per loro, una volta cresciuti, sarebbero stati strumenti di uso quotidiano e, inoltre, per simulare e rendere più immediate le operazioni aritmetiche (“Quanto fanno due monete da 10 centesimi più una da 1 lira?” oppure “Quanti centesimi servono per fare un soldo?”). 

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I facsimili numismatici destinati alla didattica del metodo Montessori (source: author)